| Mmmm...Lunar Memories è horror, ma non quell'horror nel vero senso della parola... Cmq, questo brano è preso dal 2° volume. Guardate se può andare bene.
Quasi senza volerlo, Jerry si trovò a fissare nuovamente le giovani donne. Molte di loro portavano parrucche di ogni colore e forma e tra i capelli, veri o finti che fossero, vi erano fermagli fatti si piume di pavone, così come per i vaporosi boa che coprivano i loro colli sottili. La superstizione voleva che vedere la ruota aperta del pavone fosse di cattivo auspicio. Jerry non sapeva se anche questa era vero oppure no: l’unica cosa reale in quel momento era il dolore lancinante che sembrava spaccargli il petto in due. La vista si annebbiava, le gambe cedevano, restare in piedi era impossibile. Senza quasi accorgersene Jerry, spossato , senza più forze,si ritrovò a sedere su un divanetto candido. Davanti a se, tra il fumo che saliva, e la foschia della vista annebbiata, vi era il viso di una ragzza, nascosto da lunghi capelli corvino che impedivano di vedere gli occhi. Il capo reclinato era come in silenziosa preghiera. Mentre il male faceva tossire violentemente Jerry, la misteriosa donna prese la mano del vampiro americano, nascosta dai guanti di pelle. Il dolore sembrava essere svanito d’improvviso. Un sorriso malvagio era apprso sul volto bianco, simile ad una maschera di cera le cui ciocche di capelli nere cadevano, come recise dal nulla; una voce suadente e terribile riempiva la penombra, una cantilena ipnotica, terribile e meravigliosa nel contempo. Dutch si ritrovava a fissare con orrore la mano scheletrica che lo teneva, mentre la sua testa era come in fiamme. Le orbite vuote della donna lo fissavano, avvolgendolo nel buio senza luce di uno sguardo privo della vista.
Ti ostini ad agghindarti Pur sapendo che ti aspetta la Falce Ti ostini a farti bella, creatura umana Pur sapendo che non puoi scappare dalla Falce Spaventoso si, spaventoso Solo il pensiero del momento in cui si verrà falciati Come grano maturo E i tuoi capelli recisi Somiglieranno a te, privo di vita Guarda, sia i miei capelli che le mie unghie Sono stupendi, perfetti, curati come tesori; perché quando vengono separati dal corpo diventano qualcosa di sporco e disgustoso? La risposta è semplice: essi non sono altro che l’immagine diafana della mia morte. E della tua. Oh, mio signore oscuro, attraverso le tenebre vi guardiamo con l’espressione di chi osserva un magnifico pavone adornato di qualcosa d’infinito simile alla speranza, alla passione e alla paura Noi possiamo vederlo , anche senza occhi La Tua ferita è profonda come gli abissi dell’oceano Il tuo delitto scarlatto scolorirà con la morte? Forse allora, quella voce che come una lama ti trapassa il petto Diverrà un incessante grido di gioia.
Appena l’ultima parola si librò nell’aria la vista di Jerry si annebbiò completamente, mentre qualcosa dentro la sua cassa toracica dava colpi spaventosi per uscire. Qualcosa di vivo, di reale, di terribile. Il dolore era incommensurabile e sembrava starziargli l’anima stessa. La nebbia che aveva coperto il ghigno orrribile della donna era stata inghiottita da un freddo fatto di buio. Jerry voleva urlare ma dalla sua bocca uscivano solo fiotti di sangue cremisi e lunghe ciocche di capelli corvino che gli reimpivano la bocca e il naso. Poi il nulla.
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