Retrospettive, un occhio ai giochi vecchi meno conosciuti

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serpentcross
view post Posted on 20/3/2008, 13:58




E' da un pò che pensavo di aprire un altra sezione quì dentro per parlare di giochi un pò meno famosi e un pochino più datati.
Quelle piccole perle che gran parte della gente si è perso ma che anche con l'uscita delle console next generation vale la pena di rispolverare.

Dragonforce


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Nel 1996 la sega sforna un piccolo capolavoro.
La stessa copertina lo classifica come Strategy/RPG
Il gioco si chiama Dragon Force e sebbene ai più il nome purtroppo non dica niente è stato considerato da solo un validissimo motivo per acquistare un Sega Saturn (oggi dovrebbe essere disponibile anche per Playstation 2 nella serie Sega Ages).
Dragon Force ci pone nel ruolo del monarca di una delle 8 nazioni presenti nella isola di leggendra, proprio nel momento in cui nell'isola si scatena una guerra totale.
Gli 8 monarchi hanno una storia ed uno stile di gioco diverso.
Le battaglie sono una festa di personaggi superdeformed a cui dare ordini, ordini che si differenziano da generale a generale fino al punto in cui solo i due generali rimangono in piedi e decidono di sfidarsi a duello.
I generali catturati possono essere persuasi a servire la tua causa ed unirsi ai tuoi uomini.
Puoi fortificare le mura delle tue fortezze, oppure compiere ricerche per il regno e trovare nuovi oggetti magici con cui equipaggiare i tuoi generali, o anche nuovi generali da introdurre nel tuo esercito.
Ad ogni vittoria in campo militare puoi assegnare onoreficenze ai tuoi generali e con quelle garantire loro un esercito sempre più ampio.
Dal punto di vista della storyline il gioco sorprende continuamente.
Anche giocando per 2 volte con lo stesso monarca bastano poche minuscole differenze nelle azioni di gioco per dare vita a storyline che non si sono mai viste prima.
E giocare con un monarca diverso è una cosa completamente nuova.
La poca pubblicità della sega in un epoca dove la sony stava sfondando nel mondo di videogioco unita al numero esiguo di copie prodotte ha fatto si che questo gioiello non raggiungesse la fama che merita.

 
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Il Sindaco
view post Posted on 20/3/2008, 18:35




Oh. bravo Simone!!!
Per aprire certi topic bisogna essere degli estimatori di videogiochi dal palato fine!
Cmq il Sega Saturn fu una delle grandi console non capite dal pubblico; possiamo parlare anche di questa macchina come "L'ultima console d'autore", prima della massificazione indiscriminata di Sony, con la stessa politica che attualmente perpetra Nintendo.
Purtroppo non ho mai posseduto un Saturn; uscì in un periodo dove la mia fame di videogiochi era limitata, un torpore per la passione videoulica che solo un gioco comprato quasi per caso risvegliò: Final Fantasy 7.

Ora , pur non essendo un fanatico del retrogaming sto cercando di recuperare i gioielli del passato e il Saturn è un obiettivo ambito, nonostante sul mercato dell'usato la sua quotazione sia tutt'altro che facilmente accessibile.
Quando metterò mani al portafoglio per colmare la lacuna nella mia collezzione, di certo Dragonforce, che per concept e gameplay, superava già ampiamente il fin troppo blasonato Final Fantasy Tactics, finirà sugli scaffali del mio studio.

Vista l'occasione, presto ho intenzione di postare anche io una piccola recensione su un retrogaming DOC: Shenmue.

Ah, dimenticavo, Simone, una recensione devi farla assolutamente; non un VG qualsiasi ma uno dei simboli della nostra generazione videuolica:

Secret of Mana

Il Sindaco :B):
 
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Ominodellamatematica
view post Posted on 20/3/2008, 20:51




Tocca contraddirti, Pasqui.
Perchè il Saturn è una delle grandi console d'autore, ma non l'ultima, perchè il grande canto del cigno di Sega è stato il Dreamcast, e tutti quelli che si definiscono appassionati di videogiochi dovrebbero averne una a far bella mostra di sè nel salotto. Uh, che nostalgia. :a09.gif:

Mi vien una gran voglia di chiedere come, secondo te, la politica ammazza-fantasia di Sony (e poi di Microsoft, con la bieca limitatezza del far dei videogiochi per far della pila) possa essere paragonata a quella adottata attualmente da Nintendo, l'unica, nel bene e nel male, che cerca di innovare un mercato come quello videoludico che analogamente a quello del pesce, dopo poco tempo puzza. E' ben noto il tuo odio per la grande N (pugnali pugnali pugnali), ed è lecito che non ti piacciano i giochi, lo stile e tutte quelle menate che così tanto apprezzo io, ma limitare quello che ha fatto/sta facendo Nintendo ad un mero allargamento del mercato mi pare molto (troppo) riduttivo. I gusti son gusti, per carità, ma... :bluettoso15.gif:

In ogni caso, ogni onore e gloria alla rubrica del retrogaming, Simone!! Se per caso mi venisse voglia, posso contribuire?
 
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serpentcross
view post Posted on 21/3/2008, 00:36




farò anche secret of mana allora... ma non è mia intenzione monopolizzare il post ... se volete fare una recensione anche voi siete i benvenuti.

Riguardo al canto del cigno della dreamcast io la portai all'agenzia appena comprata (e non aspettai neppure un mese dall'uscita .. mi svenai completamente)

Cmq pasqui .. se ti procuri un saturn oltre a dragon force (che potrei anche prestarti) c'è un altro titolo che devi avere ... guardian heroes.

Ad ogni modo stavo pensando a un altra recensione da fare prossimamente non in onore di un singolo videogioco ma di una serie, una serie che sforna giochi dal lontano 1986 e continua ancora oggi a sfornare delizie totalizzando quasi 30 titoli.

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Il Signor Botti
view post Posted on 21/3/2008, 02:12




Uh che nostalgia!

Pasquali la tua firma è imbarazzante! image
 
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serpentcross
view post Posted on 22/3/2008, 00:26




Uno strano ululato, un suono a metà tra il vento e una bestia...
poi l'eco di un piano... quasi celestiale

e poi finalmente, accompagnato da un crescendo lo schermo nero lascia lo spazio ad un immagine

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Secret of Mana



prima di parlare di questo gioco è bene farsi un idea di quello che era il mondo dei JRPG all'epoca.
Essenzialmente esistevano 2 scuole di pensiero.
La prima era quella dell'action rpg. il personaggio è guidato nei movimenti direttamente dal giocatore. Non esistono vere e proprie variabili, le uniche statistiche modificabili del proprio personaggio erano la sua vita e l'equipaggiamento che utilizzava. Persino il concetto di danno inflitto in questi giochi era molto vago ... non esiste un unità di misura del danno ma un numero di colpi fisso che un nemico poteva sopportare prima di morire. Il rappresentante principale del genere era la serie The Legend of Zelda, ma non era certo l'unico (tanto per dirne uno qualcuno dell'agenzia ricorderà con affetto un certo Golvellius)

Dall'altro lato spiccavano giochi dove l'effettivo controllo del personaggio era limitato ad una serie di comandi. Tutto il resto veniva gestito da diverse caratteristiche che miglioravano man mano che il personaggio guadagnava esperienza. La serie di Final Fantasy (già abbastanza nota all'epoca ma la cui fama non era neppure paragonabile a quella che ha ottenuto a partire da Final Fantasy 7) ne era un esponente di spicco.

Proprio a partire da Final Fantasy nacque uno spin-off
il suo nome era Seiken Densetsu: Final Fantasy Gaiden
Usci per game boy e fu da molti considerato un ottimo gioco.

poi per Super Nintendo uscì un seguito, Seiken Densetsu 2, conosciuto al di fuori dal giappone come Secret of Mana.

La principale particolarità di questo gioco era la sua capacità di fondere le due filosofie del JRPG in un gioco solo realizzando un gioco d'azione ma che prevedesse un sistema di statistiche come per i giochi di ruolo a turno.
Tuttavia non era l'unica peculiarità del gioco.
Le armi che si incontravano nel corso del gioco erano in tutto otto. ogni arma è unicavi è una sola spada, una sola asciaun solo arco a disposizione, tuttavia ogni arma poteva essere migliorata grazie alle Weapon orb trovate negli scrigni o ottenute sconfiggendo un boss. man mano che si evolvevano le armi ottenevano effetti speciali. L'evoluzione dell'arma stessa però non era l'unico miglioramento possibile relativo al combattimento in corpo a corpo. Ogni personaggio aveva una caratteristica legata ad ogni singola arma, la maestria raggiunta con quel tipo di arma. ogni nuovo livello di maestria raggiunto permetteva al personaggio di preparare un attacco speciale sempre più devastante e spettacolare ma allo stesso tempo sempre più lento nella sua preparazione.

Gli incantesimi invece si potevano ottenere stringendo i rapporti con gli 8 spiriti elementali. Anche in questo caso gli incantesimi potevano essere potenziati proprio utilizzando con frequenza lo stesso elementale. Il tutto fino ad arrivare al massimo livello ottenuto il quale con una certa frequenza si poteva assistere a una versione molto più potente e spettacolare degli incantesimi standard.

I personaggi con cui giocare erano 3, i nomi ufficiali erano Randi, Purim e Popoi. Il loro ruoli erano in qualche modo ben definiti. Randi era un puro guerriero, pochi fronzoli, nessun incantesimo (con sommo disappunto di Randi stesso), tanta vitalità e potenza.
Purim, la ragazza, rivestiva principalmente un ruolo di supporto ottenendo nel corso del gioco soprattutto incantesimi curativi, potenziamenti ed altre magie di utilità varia.
Popoi invece era una sorta di folletto e rappresentava l'artiglieria del gruppo con un vasto arsenale di incantesimi offensivi.
Mentre il giocatore utilizzava uno dei personaggi gli altri due venivano controllati dall'intelligenza artificiale (impostabile seppure in modo estremamente grossolano) e il giocatore poteva comandare loro quando utilizzare incantesimi o oggetti (cosa che grazie a dio non facevano di loro spontanea volontà .... saggia decisione)
La cosa straordinaria e che sento mancare in tantissimi giochi moderni era la possibilità di giocare in due controllando due dei tre personaggi (e in realtà anche la possibilità di giocare in tre e controllarli tutti se muniti di un accessorio che permetteva di aggiungere altri joypad)
Il gioco di ruolo non era più un esperienza solitaria ma un gioco da condividere con gli amici.

il risultato fu assolutamente strepitoso, e tutti vagammo per innumerevoli ore in questo mondo di mostri coloratissimi.

La storia dal canto suo risulta quasi banale in un simile tripudio di Gameplay.
Randi estrae da una roccia la leggendaria spada del mana e con questo atto, senza saperlo, la barriera che proteggeva il suo villaggio svanisce e senza di essa i mostri iniziano ad attaccare il villaggio.
Nonostante l'impegno del giovane Randy nel difendere il villaggio la decisione dei suoi abitanti è irrevocabile: Randy sarà bandito da Potos fino a quando non rimedierà al suo errore.
Purim si unirà a lui nel tentativo di salvare Dyluck, un guerriero di cui è innamorata ed al quale è stato ordinato dal re di Pandora di assaltare il castello della strega Elinee.
Popoi invece è affetto da amnesia, non ricorda il suo passato e spera nel viaggiare con Randi in giro per il mondo di trovare qualcosa che possa restituirgli la memoria.
Ma non è la storia in se l'importante quanto il modo in cui viene narrata, come si sviluppa e gli spunti di gioco che ci offre.
Nonostante la grafica coloratissima e pucchosa sfido chiunque a non aver provato anche solo un piccolo brivido nell'entrare per la prima volta nelle rovine di Pandora o nel combattere contro il Demon Wall mentre questo ci spingeva inesorabilmente verso il muro di aculei.
Il fatto che nella storia ci siano strani svarioni come salvare babbo natale diventa un dettaglio del tutto trascurabile...

concludendo vorrei invitarvi tutti a farvi un enorme regalo.
Dato che l'intenzione era di aprire il sipario per giochi poco conosciuti vi invito tutti a prendervi un emulatore di super nintendo e procurarvi Seiken Densetsu 3 ... ovvero secret of mana 2.
Non fu mai tradotto in inglese ma grazie all'emulazione e a tanti appassionati esistono rom perfettamente tradotte.

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Il gioco mantiene gran parte degli elementi di secret of mana con alcune differenze

Le armi ora si comprano come in ogni altro gioco di ruolo. Ogni personaggio ha un solo tipo di arma a disposizione e sebbene le super mosse esistano ancora sono molto semplificate nel loro utilizzo.
Gli otto elementali esistono ancora ma la distribuzione delle magie avviene in un modo un pochino differente, non basta trovare l'elementale per ottenere automaticamente tutti gli incantesimi che fornisce.

I personaggi sono 6 ma all'inizio del gioco si scelgono 3 di quei sei personaggi. Questo crea anche un certo grado di non linearità nel gioco. Esistono 3 differenti storyline che si intrecciano e quindi 3 differenti arcinemesi.
Ogni personaggio inoltre oltre ad evolvere con il normale aumento di livello può operare un cambiamento della sua classe. Infatti in due differenti punti durante la crescita del personaggio (18esimo e 38esimo livello) è possibile scegliere due strade, luce e tenebre. questo permette ad ogni personaggio di avere 4 possibili evoluzioni finali differenti. ogni differente classe ha il suo set di magie.
Ad ogni livello guadagnato infine non si ottiene un automatico potenziamento del personaggio ma un punto aggiuntivo da distribuire tra le caratteristiche a proprio piacimento.

Chi non ci ha ancora giocato corra a procurarselo
 
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Il Sindaco
view post Posted on 22/3/2008, 08:02




Lacrime.... :a09.gif:
Nei miei ricordi Jrpg Secret of Mana è secondo solo al mitico Chrono Trigger.
Non per niente il Super Nintendo era capace al tempo di regalarci titoli incredibili (e non la spazzatura della "Panariella" Wii).
Hai pienamentye ragione quando sottolinei la mancanza nei giochi odierni di modalità a più giocatori: un tentativo umile lo ha fatto di recente il discreto Jrpg per x box 360 (presto anche su PS3) "Eternal Sonata".
Ma, quello che manca veramente, a mio parere è la voglia come un tempo di videogiocare assieme a GDR; purtroppo, nel crescere, molte persone non hanno più voglia/tempo di dedicarsi ad un Jrpg, preferendo party game o giochi dal semplice concept per soddisfare i guisti di tutti (bhe, anche io con il Guitar Hero mi diverto da morire).

In ogni caso, e qui da un esperto di videogiochi come te aspetto un parere autoritario, guardando giochi come Secret of Mana, viene da dire che quello che sta uccidendo l'arte nei videogiochi è il cosidetto "casual gamer"; facili concetti per persone disimpegnate.
Non passione, tempo e sudore ma il concetto della giocata rilassante di mezz'ora, magari introducendo concetti prettamente materialistici come linea, ballo etc, così che ogni scemo che abbia le principali funzioni locomotorie possa videogiocare.
Questo di per se non è un problema, il videogioco non è un casta per prescelti; ma quando il mercato per battere cassetto comincia a correre dietro alla mediocrità delle persone, allora il videogioco lo segue, rinunciando all'arte, in favore dello squallore generalizzato.

Ho divagato troppo? il mio odio per i casual gamer mi farà venire l'ulcera?

Cmq Simone, grazie per la splendida recensione.
Un ultima cosa: posteesti un link o un indirizzo web dove trovare un emulatore decente?

Grazie .

Il Sindaco
 
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serpentcross
view post Posted on 22/3/2008, 13:06




CITAZIONE (Il Sindaco @ 22/3/2008, 08:02)
Lacrime.... :a09.gif:
Nei miei ricordi Jrpg Secret of Mana è secondo solo al mitico Chrono Trigger.
Non per niente il Super Nintendo era capace al tempo di regalarci titoli incredibili (e non la spazzatura della "Panariella" Wii).
Hai pienamentye ragione quando sottolinei la mancanza nei giochi odierni di modalità a più giocatori: un tentativo umile lo ha fatto di recente il discreto Jrpg per x box 360 (presto anche su PS3) "Eternal Sonata".
Ma, quello che manca veramente, a mio parere è la voglia come un tempo di videogiocare assieme a GDR; purtroppo, nel crescere, molte persone non hanno più voglia/tempo di dedicarsi ad un Jrpg, preferendo party game o giochi dal semplice concept per soddisfare i guisti di tutti (bhe, anche io con il Guitar Hero mi diverto da morire).

In ogni caso, e qui da un esperto di videogiochi come te aspetto un parere autoritario, guardando giochi come Secret of Mana, viene da dire che quello che sta uccidendo l'arte nei videogiochi è il cosidetto "casual gamer"; facili concetti per persone disimpegnate.
Non passione, tempo e sudore ma il concetto della giocata rilassante di mezz'ora, magari introducendo concetti prettamente materialistici come linea, ballo etc, così che ogni scemo che abbia le principali funzioni locomotorie possa videogiocare.
Questo di per se non è un problema, il videogioco non è un casta per prescelti; ma quando il mercato per battere cassetto comincia a correre dietro alla mediocrità delle persone, allora il videogioco lo segue, rinunciando all'arte, in favore dello squallore generalizzato.

Ho divagato troppo? il mio odio per i casual gamer mi farà venire l'ulcera?

Cmq Simone, grazie per la splendida recensione.
Un ultima cosa: posteesti un link o un indirizzo web dove trovare un emulatore decente?

Grazie .

Il Sindaco

Snes

per la rom chiedi a me su msn

su chreono trigger non sono d'accordo ... molto carino ma non raggiunge i livelli di secret of mana.

In quanto ai casual gamers, è quello che ha portato la sony, tant'è che il termine console ai più è sconosciuto, xbox e wii sono le playstation di microsoft e nintendo.
C'è da dire una cosa ... il casual gaming non è del tutto un male, ha permesso all'industria di videogiochi di creare un mercato molto più vasto e di conseguenza un enorme miglioramento delle tecnologie che stanno alle spalle del mondo videoludico. I giochi di qualità esistono ancora, sono più rari certo, e sono molto meno conosciuti.
I veri colpevoli però alle volte sono proprio le software house che puntano più sul casual gamer che sulla fan base.
Questo a mio parere è un errore per 2 motivi:

1) spersso i casual gamers chiedono aiuto ai loro amici più esperti perchè gli consiglino i giochi che vale la pena acquistare.
2) la fanbase di una determinata serie è disposta a svenarsi letteralmente pur di avere un gioco di cui è appassionato.

Tanto per fare un esempio ... molti criticano la Konami per aver piazzato tutta la tecnologia e il budget su metal gear trascurando una serie secolare come Castlevania (l'abisso a livello tecnologico tra gli ultimi castlevania e gli ultimi metal gear è enorme)

alla fine la vera disgrazia in qualche modo è stata la pigrizia.
Si veda la fine delle console Sega.
Molti sviluppatori decisero di evitare di sviluppare giochi per Sega perchè aveva un architettura hardware più complicata delle altre (il saturn aveva 8 processori) che rendeva un pochettino più difficile la trasposizione su saturn.
Il risultato però risultava praticamente sempre migliore su Saturn che sulla sua controparte Sony.
Molti sviluppatori scelsero la semplicità a scapito della qualità.
 
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Talomo
view post Posted on 22/3/2008, 16:00




PASQUALI!
CHE FIRMA DA RICCHIUNE COMUNISTA NIPPOFILO HAI MESSO SU??

...topas...
 
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Il Signor Botti
view post Posted on 8/4/2008, 18:33




Questa rubrica è veramente scacciafiga!
Ma a noi rimasti dentro ci piace!
Vado a schiacciarmi un brufolo in onore di Secret of Mana...
 
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serpentcross
view post Posted on 27/4/2008, 04:25




Chi di voi ha giocato a D&D ed ha interpretato un ladro si sarà certo trovato in corridoi bui cercando di passare inosservati sotto il naso delle guardie di ronda.
O si sarà avvicinato silenziosamente alle spalle della sua ignara vittima per sferrare un unico micidiale colpo e pregando che il nostro bersaglio non si volti proprio in quel momento.
Ma per quanto possiamo essere accorti nella strategia il dado a volte ci ha traditi ed ha reso vano ogni sforzo.
Ci siamo lamentati con il master dicendo che il piano era perfetto e che il nostro personaggio non avrebbe mai fatto un errore così grossolano...
Bene ... ora è il momento di dimostrarlo

THIEF
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Il gioco è ambientato in una città il cui nome non sarà mai menzionato. L'ambientazione è un interessante mix di basso medioevo, fantasy ed epoca vittoriana. Uno steampunk dalle atmosfere estremamente cupe.
Il gioco ci mette nei panni di Garrett, un ladruncolo di strada che un giorno è stato notato dalla setta dai custodi, una setta di osservatori e garanti dell'equilibrio.
Dopo un lungo addestramento in cui impara l'arte dell'invisibilità e dello spionaggio la vita all'interno dei custodi, dedita all osservazione passiva degli eventi e all'interpretazione di criptiche profezie inizia ad andare stretta a Garrett e decide così di andarsene e mettere a frutto gli anni di addestramento a modo suo.

Così entriamo nel vivo del gioco e ci troviamo davanti a un esperienza di rara profondità.
Nello stesso anno in cui uscirono half-life e unreal Thief si presentò all'E3 annunciando fin da subito: nessun lanciarazzi, nessuna bio-armor... solo abilità... il buio... e qualche freccia.
Thief era caratterizzato da un concetto che per l'epoca era assolutamente rivoluzionario... Se provi a combattere contro i tuoi nemici con ogni probabilità morirai.
Allo stesso tempo offriva altre strategie... passare inosservati oltre la guardia di turno oppure giungergli alle spalle e stordirla.
A questo proposito il gioco introdusse la Light gem, una piccola gemma posizionata nella parte bassa dello schermo che diventa più o meno luminosa a seconda della quantità di luce alla quale siamo esposti.
Altra cosa interessante era il bizzarro arsenale a disposizione di Garrett.
La più usata è sicuramente il blackjack, il manganello, utilizzato per stordire le guardie e spostarle in luoghi bui ed isolati dove il loro corpo privo di sensi non potesse essere avvistato dai colleghi
Pressoche a parimerito troviamo le freccie d'acqua, utilizzate per spegnere le torcie.
Freccie con corde per arrampicarsi, freccie di muscio per attutire il suono dei passi, freccie del caos che generino vari rumori da usare come diversivo, attrezzi da scasso, gas soporiferi, guanti speciali per arrampicarsi sui muri, mine e freccie esplosive, tutto l'occorrente per il perfetto ladro.
Il più delle volte per le nostre missioni siamo forniti di mappa ma dimanticatevi le mappe che avete visto in altri giochi.
Le mappe di thief sono schizzi con freccie ed appunti. vaghi riferimenti. e dimenticatevi cursori che indichino la vostra posizione. Sta a voi leggere la mappa, sta a voi capire dove siete.
I livelli sono di grande atmosfera come Shalebridge Cradle nel terzo capitolo della serie.
Un Ex manicomio che prima ancora era stato un orfanotrofio, ed ora non è altro che una rovina stregata.
Aggiungiamo a tutto questo un protagonista veramente spocchioso, fazioni avversarie come gli hammeriti, fanatici religiosi che adorano il costruttore, pionieri della meccanica e perennemente armati di grossi martelli a due mani.
O i pagani, adoratori del signore frondoso, o impostore come lo chiamano gli hammeriti.

Il risultato è semplicemente un capolavoro.

Vi lascio come al solito con l'invito a giocare a Thief se non lo avete già fatto e alle parole di Garrett in persona


 
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10 replies since 20/3/2008, 13:58   313 views
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