giudappeso |
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| Il tunnel di Sex and the City non l’ho mai imbroccato del tutto, ma in quello di Desperate Housewives ci abito ancora. Detto questo, il film l’ho visto. Sul satellite, ma l’ho visto. Il problema è che a me Carrie sta sul culo come lo spartichiappe. È un problema? Insomma... specie perché è la protagonista. Però mi sta sul culo anche Peter Petrelli in Heroes, allora forse è una questione mia coi leading role in genere (va beh, ne parlerò con l’omino della casa dei matti), ma Carrie è proprio una lagna e Mr. Big uno che – per quanto ricco da fare schifo a Bill Gates – non c’ha uno straccio di cazzo da fare se non prendersi e mollarsi con questa derelitta. E il film, neanche a farlo apposta, gira ancora intorno a loro due, che sono più prevedibili di un cane e la sua coda. «Oh, adesso la prende! No... ah, ecco, forse ci siamo! Mancata! Ah, ricomincia... evviva!». Qualche puntata della serie l’ho vista pure io, e sinceramente speravo si mettesse col russo, la piantasse di rincorrere Mr. Big (che chiaramente scappa perché l’aspettano sul set di Law & Order) e magari si trasferisse in Burkina Faso a guidare le jeep dei turisti in cerca di avventura. A me piaceva Samantha, Charlotte era divertente e Miranda mi è sempre stata indifferente quanto il PIL delle Isole Comore, perciò il film l’ho guardato con lo stesso spirito e concentrandomi sulle solite cose. Per me, l’unico difetto del film è la storia principale, l’inutile corsa al matrimonio di Carrie e le sue pippe con la morale alla fine dell’episodio/film o anche ogni tre per due, dopo una cazzata o prima di farla. Ho detto poco... menomale che c’è Samantha.
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