Nome avventura: " Lo Specchio di Eymerich "
Associazione: Il Sentiero dei Draghi
Sistema di Gioco: IL MONDO DI EYMERICH escamotage system 2.0
Tipologia: D.O.C
Numero di Giocatori: 4 o 5
Data del torneo: sabato 24 e domenica 25 Maggio 2009
Luogo di Gioco: PALAESTE via Baden Bowell, 2 a Este (PD) durante la convention EsteInGioco
Location: separate
Sessioni: sabato 23 mattina 3 slot, pomeriggio 3 slot; domenica 24 mattina 3 slot, pomeriggio 4 slot
Orari delle Sessioni:mattina 9,00-13,30; pomeriggio 14,30-19,00
Premiazioni: Domenica 24 Maggio ore 20,00 circa
Durata della sessione: a breve
Presenza di comaster: si
Sistema di valutazione adottato: R.B.B. 1.0
Costo del torneo: 6 €
Mail:
[email protected]Sito riferimento:
www.ilsentierodeidraghi.itNome Referente: Giacomo
Cellulare: 3407001676
Incipit:
Anno 1400 dc
“Siamo arrivati a vedere l'altopiano dove dovrebbe sorgere la città. La guida si rifiuta di proseguire.
Decido che possiamo anche lasciarla tornare al villaggio.
Mi serve perché consegni queste memorie affinché possano giungere nelle giuste mani.
Non so se potranno mai giungere a destinazione ma, dato l'oscuro fato che di certo mi attende, preferisco affidarle a questo selvaggio. Pregherò perché le sue azioni siano, almeno per una volta, guidate dalla provvidenza divina.
In fede Nicolas Eymerich, inquisitore“
Leggendo queste ultime righe sulla pergamena consumata, il domenicano non poté fare a meno di sentirsi a disagio per il compito che gli era stato assegnato.
Non era la fede a mancargli e neppure l'autorità data dalla bolla papale: la sua insicurezza nasceva dalla grande ammirazione che provava per la figura leggendaria di Eymerich.
Perché, tra tutti i servi di Dio, era stato scelto proprio lui per cercare il grande inquisitore, gloria e vanto dei Domini Canis?
L'operato di Nicolas Eymerich era andato ben oltre alla repressione dell'eresia, sfiorando il raccapricciante mondo magico nascosto sotto al velo della storia.
Mentre la nave lasciava il porto di Genova erano questi i pensieri che riempivano la mente di Leonardo Dati, questo il nome del frate, il quale rimuginava tra sé il grande compito assegnatogli dal Papa.
Pensava inoltre che all'ondeggiare della galera si sarebbe ben presto adattato e così pure allo spazio ristretto della sua cabina.
Avrebbe dovuto sopportare ben altro durante quel lungo viaggio e questo lo sapeva bene.
Con lui erano saliti a bordo il cavaliere Lorenzo de Fondi e l'armatore proprietario della nave Philippe Roquefort de Yves che, grazie alle sue conoscenze, gli avrebbe permesso di trovare i contatti giusti per proseguire il viaggio.
La galera battente bandiera genovese era diretta ad Alessandria d'Egitto, ma erano previsti degli scali a Napoli, a Palermo, a Tunisi, a Mahadia e a Tripoli se tutto fosse andato secondo i vostri piani.
Riposte le lettere dell'inquisitore in un luogo sicuro, il domenicano salì sul ponte per cercare la compagnia dei due uomini.
Il mare era mosso, un forte vento soffiava da oriente e le vele erano gonfie. L'albero maestro scricchiolava sonoramente, ma il capitano della nave, un certo Calcina, non gli badava, secondo lui non c'era da preoccuparsi.
Il porto di Genova era sempre più piccolo e la costa era diventata oramai una sottile striscia destinata a scomparire.
Abbandonata alle proprie spalle ogni sicurezza, Leonardo inspirò profondamente e raccolse le proprie idee ancora una volta guardando il cavaliere e il mercante francese.
Decise che non avrebbe vissuto questo viaggio nell'incertezza, decise che la sua missione non sarebbe stata una nave alla deriva, decise che se il Papa gli aveva affidato questa santa missione era perché si fidava delle sue capacità.
Chiamò a prua Lorenzo e Philippe e iniziò a recitare con decisione l'ora media con il volto rivolto verso la direzione della Corsica.
Anno 2040 dc
Fiamme, distruzione, case abbattute, corpi insanguinati e devastazione ovunque.
Anche la superficie del lago è in fiamme.
Ad un tratto un rumore assordante, minaccioso proviene dal cielo. Un uccello lucente erutta dal suo ventre uova infuocate che al contatto del terreno incendiano ogni cosa.
Per sopravvivere a quest'inferno si vive come topi rintanati in buchi del terreno.
Tra il fumo e le macerie si aggira una figura claudicante vestita similmente ad un domenicano.
Con una mano preme un fazzoletto sulla bocca e sul naso e avanza, avanza, avanza facendosi lentamente strada diretto chissà dove...
Ha occhi arrossati dal fumo e orbite incrostate di fuliggine, ma ciò che vi colpisce di lui è il suo sguardo...
Ok questo per ora è tutto, se vogliamo partecipare dobbiamo muoverci! Sembra una fiera piuttosto grandina