Sono passati da Vigoleno, minuscolo borgo medioevale nel piacentino, il pittore surrealista Max Ernst, Gabriele D'Annunzio, il pianista Arthur Rubinstein, la ballerina russa Anna Pavlova, la diva americana Mary Pickford e il primo Zorro cinematografico, Douglas Fairbanks.
Erano gli anni Venti.
A Vigoleno la cultura passava per il salotto della duchessa Maria di Grammont Hugo, nata Ruspoli.
Sposata al duca di Grammon, alla morte del quale, ereditò la fortuna che servì a restaurare il Castello di Vigoleno.
Poi sposò Jean Hugo, figlio del grande scrittore.
Durante la Seconda guerra, la duchessa perse il castello e ogni bene. Andò a New York, impiegandosi in un istituto di bellezza.
Oggi resta il castello e chi supera la cinta delle mura, entra in una piccola enclave fatata di soli 29 abitanti, perfetta nei suoi camminamenti di ronda, con le viuzze acciottolate, la meridiana del 1700, il percorso delle erbe aromatiche, la cisterna che fungeva anche da ghiacciaia, l'oratorio della Madonna del Latte.
Bisogna salire in alto, nel mastio, per cogliere in un colpo d'occh ????u???J?????io l'eccezionale integrità del borgo, che in estate ospita spesso spettacoli di teatro e musica.
Nel castello, oggi di proprietà di
Barbara Facchetti, a febbraio saranno aperte otto camere per gli ospiti. Forse a loro sarà permessa la visita dell'ala privata dov'è custodito uno spettacolare teatrino dipinto dal russo Alexandre Iacoveff (1887-1938).
Vietato lasciare Vigoleno senza aver fatto un salto alla Bottega del Ducato, libreria gastronomica dove i volumi di storia e stregoneria si mescolano a culatello, formaggio di fossa e marmellate delle suore.
fonte:
http://www.cergallina.com/rassegna_stampa/vanityfair.htm